L’Inno ad Aton, che proclamava la fede di Akhenaton in un dio universale creatore di tutta l’umanità e non solo dell’Egitto, è stato considerato uno fra i più ricchi testi che ci abbia trasmesso l’Egitto antico. È un componimento poetico pieno di calore e di amore verso la natura, attribuito al faraone stesso. Come è stato fatto osservare, dovranno passare quasi 2600 anni prima che, con più eletta spiritualità, un altro mistico, Francesco di Assisi riuscisse ad avvicinare nello stesso modo, con il suo Cantico delle Creature, tutto il creato al suo creatore. Ecco uno stralcio dell’inno: ‘‘Ti levi bello all’orizzonte del cielo, Aton vivente che hai iniziato la vita; quando sorgi all’orizzonte orientale, riempi ogni terra della tua bellezza, sei bello, grande, splendente, alto su ogni terra. I tuoi raggi circondano le terre fino al limite di tutto ciò che hai creato... tu hai messo ogni uomo al suo posto, provvedendo ciò che gli è necessario. Ognuno ha il suo cibo ed è contata la durata della sua esistenza. Le loro lingue sono differenti idiomi, e diversi sono anche i loro caratteri e la loro pelle, giacché tu hai differenziato i popoli stranieri... Tu sei la durata della vita, perché si vive di te. Gli occhi vedono bellezza finché non tramonti..."